porta a porta

Nel paese di F. ormai non ci sono più cassonetti né bidoni. Il sindaco è un Differenziatore Seriale.
Gli abitanti di F., quando portano fuori il cane, devono reggere in mano la popò fino a casa; solo allora possono conferirla nel bidone dell’indifferenziato (o dell’organico?), dove rimarrà indisturbata fino al giorno della raccolta.
Alcuni abitanti di F., disperati, provano a insegnare al cane a farla direttamente nel wc. Altri decidono di lasciare la popò in loco; o cercano di buttarla – con circospezione – nel cortile del vicino.
Si vedono anche abitanti di F. uscire al mattino con la sporta dell’indifferenziata preventiva per raccogliere le coppette dei gelati che mangeranno, le carte delle caramelle che succhieranno, i mozziconi delle sigarette che fumeranno, i futuri fazzoletti usati. Così, una volta a casa, potranno finalmente separare una cosa dall’altra e conferire ciascuna specialità nel relativo bidoncino. Non fanno altro. Dalla mattina alla sera. Ogni giorno della settimana. Ogni settimana del mese. Ogni mese dell’anno.
Qualcuno di loro comincia ad averne abbastanza e pensa: “se l’ossessione per i rifiuti deve seppellirmi la vita, tanto vale che io muoia seppellito dai rifiuti”. E si cominciano a registrare le prime scorrerie: nottetempo si notano abitanti di F. tagliare i sacchi depositati di giorno lungo la strada e strofinarsi addosso selvaggiamente il contenuto. Se ne vedono altri sorridere alacremente mentre fanno i bisogni sull’asfalto.

rusco

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