E se veramente ci fosse Tato?
Questo cartello è ortograficamente sbagliato; suppongo che chi l’ha concepito volesse intendere: “è severamente vietato”, ma se lo prendiamo così com’è e gli mettiamo un punto interrogativo alla fine, diventa uno dei dubbi metafisico-esistenziali più terrorizzanti e inquietanti di tutta la storia della filosofia; roba al cui confronto la serie “Rabbit” di David Lynch sembra un cartone animato.
Il dibattito sull’esistenza di Dio è avvincente, ma abbastanza inconcludente.
Il dubbio introdotto da questo cartello va ben oltre:
“E se quando moriamo ci accorgiamo che ad accoglierci c’è Tato?”